martedì 17 settembre 2013
Farinelli il Realismo e il femminicidio di Roberto Chiappini
Farinelli il Realismo e il femminicidio di Roberto Chiappini
Il Realismo è una corrente artistica sviluppatasi in Francia negli anni quaranta del XIX secolo e che vede in Gustave Courbet il suo principale esponente; sono inoltre importanti le figure di Honoré Daumier e Jean-François Millet, oltre che di Rosa Bonheur e Henri Fantin-Latour.
In Italia i temi vennero ripresi da Gioacchino Toma, Giuseppe Pellizza da Volpedo e da Renato Guttuso.
Questi artisti hanno impresso, con i loro dipinti, un realismo pregnante di significato sociale, politico ed esistenziale.
Quest’ultimo aspetto non è da trascurare in quanto compare sia nelle grandi tele affollate di personaggi dai volti severi e corrucciati che nei dipinti individuali avviliti dal peso di una quotidianità ostile e a volte senza senso, come nei ritratti soprattutto di donne.
Il lavoro artistico del Maestro Ezio Farinelli evidenzia, con grande incisività, l’effetto devastante della condizione sociale femminile: la donna impotente davanti alla violenza spesso perpetrata dal suo partner. Questo “verismo contemporaneo”, manifesta attraverso la tela la violenza verso le donne in tutte le sue manifestazioni. La violenza del tratto, tecnicamente trasferita non con il pennello ma con la spatola, violenta la tela e imprime sulla stessa un'affondo forte e definitivo. Questo “Grido Artistico” mette in risalto la sensibilità dell'artista che passa dalla centralità della donna nei suoi lavori alla costante denuncia verso la violenza. E' interprete delle tensioni, le percezioni ed il contrasto vissuto, nell'osservazione del quotidiano come attento e sensibile percettore. Di grande valenza l’impatto comunicativo: il suo lavoro urla lacerazioni per stimolarne attenzione e valutazioni finalizzate alle auspicate risoluzioni di drammi riconoscibili e non dell’umano destino.
Non manca, anche il queste opere, il suo famoso “Rosso Farinelli” che fa sia da contorno ai suoi quadri che “protagonista” dell'immagine che va oltre la firma dell'autore. Queste opere sono inoltre la “certificazione” che l'artista è immerso nella società e non, come tanti troppi pensano, vive in un suo mondo avulso dalle dinamiche giornaliere della vita. Nell'opera pittorica non ci deve essere soltanto la fantasia e la bellezza ma è necessario immortalare la realtà frutto di un costante sguardo sulla società in tutte le sue manifestazioni da trasferire sulla tela come testimonianza e continua denuncia.
L'artista è attivo nelle problematiche sociali e non poteva estraniarsi da tale tema poiché la donna è sempre stata, ed è tutt'ora, Musa Ispiratrice per un artista e come sappiamo essa invece, è vittima ogni istante, di stupri, molestie in casa, violenza psicologica ed infine omicidi.
Chi ancora oggi pensa che l'arte sia una manifestazione marginale della vita avrà, osservando queste opere, una diversa percezione e potrà “leggere sulla tela” tutte le parole e i concetti al pari di come si legge un articolo di un giornale o un libro d'autore.
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